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Osvaldo Pierro di Masilicò su Made in Story

Masilicò

“Vivo in un territorio definito da molti la Valle dell’Oro; una terra dove le condizioni orografiche, il clima e la presenza dell’acqua la rendono un ambiente unico e di straordinaria bellezza.
Spesso per capire la portata valoriale di un prodotto, di un territorio, di un progetto abbiamo necessità di un forestiero che sbarchi sulla nostra terra e ci faccia aprire gli occhi e ci mostri quanto sia importante valorizzare ciò che abbiamo.
Diciamocela tutta; abbiamo un gran fortuna.
La bellezza l’abbiamo sotto gli occhi quotidianamente, la genuinità dei prodotti alimentari sotto i nostri denti a tutti i pasti, il clima mite e temperato accarezza la nostra pelle tutto l’anno.
Per noi è normale.
Per altri è straordinario.

Mi chiamo Osvaldo Pierro e il mio sogno è portare dapprima in Italia e poi in tutto il mondo l’eccellenza dei prodotti che hanno reso la dieta mediterranea il regime alimentare più buono e sano in tutto il mondo. 
Lo voglio fare selezionando i migliori prodotti che il Cilento possa offrire, fornendogli la visibilità e il palcoscenico che si meritano.”

Ritratto di imprenditore su Made in Story, il blog del Made in Italy e dello Storytelling

La dieta mediterranea è il viaggio di un americano in Italia

Il sogno di Osvaldo, fondatore e ideatore di Masilicò è anche un segno di ringraziamento verso quel forestiero di cui si accennava prima; una persona che non c’è più, che ha vissuto quasi cento anni; se fosse rimasto nella sua terra, forse non sarebbe arrivato a ottanta. 
Grazie a lui è nata la dieta mediterranea; il suo nome è Ancel Keys.

Che la sua fosse una vita segnata dall’attenzione verso l’alimentazione si capisce già dal fattore k.
Si dai, la scatoletta con la razione che gli americani hanno usato per tutta la seconda guerra mondiale. Un concentrato di proteine, carboidrati ed elementi per apportare la giusta quantità di energie per i soldati.

Poi la guerra finisce e l’industrializzazione arriva dirompente negli Stati Uniti.
Progresso, ricchezza e industria fanno purtroppo spesso rima con obesità e alimentazione sbagliata.
E Ancel Keys inizia a studiare questo problema, tanto che in patria dopo pochi anni gli affibbiarono l’appellativo di Mister Obesità.

Panorama del Cilento, foto di Gianluca Flammia

Fatale fu la gita fuori porta

Dalla sua terra sbarca in Italia, precisamente a Napoli per un seminario proprio sull’alimentazione e vede subito un mondo diametralmente opposto al suo; persone magre, scavate dalla fatica e spesso dalla fame.
Però vede anche un diverso modo di mangiare.
L’istinto è quello di fermarsi perché lì c’è un senso, qualcosa da scoprire, qualcosa di rivoluzionario.
E questa sensazione diviene qualcosa di concreto una domenica come tante.
Una domenica dedicata a una gita fuori porta, in una zona sconosciuta ai più, e per molti poco conosciuta ancora adesso.
La gita fuori porta era nel Cilento; dove molte cose si erano fermate a un paio di secoli fa.
Quelle persone così anziane, scavate dalla fatica, ma così longeve, energiche e in salute, gli fecero capire che se c’è qualcosa di miracoloso è in ciò che si mangia.
Si stabilì in queste terre e insieme a un gruppo di altri medici dopo decenni di studio, diede vita alla dieta mediterranea. Questo pool di persone arrivarono tutte a vivere quasi cento anni.

Il Progetto Masilicò: difesa e valorizzazione del Cilento

Il progetto Masilicò nasce dalla storia straordinaria di Ancel Keys; un americano che per primo ha creduto nei prodotti Made in Italy.
La sua è solo il primo capitolo; poi in successione c’è quella di Osvaldo, del padre che lo ha aiutato nell’apertura e nello sviluppo di questo progetto e di tutti i coltivatori che alimentano l’e-commerce di Masilicò.

Imbattersi in questo progetto è come vedere Osvaldo prendere idealmente una penna e iniziare a scrivere i sogni, i valori da difendere, gli sforzi quotidiani da non dimenticare per preservare i frutti di questa straordinaria area della Campania che unisce la terra al mare nel giro di pochissimi e fertilissimi chilometri.

Vivere sei mesi l’anno nei boschi insieme alle api

Come Luca l’apicoltore, un ex carpentiere, che ha sentito il richiamo della natura e la necessità di trascorrere almeno sei mesi l’anno nei boschi insieme alle api.

Se a lui chiedi ciò che rende eccellente un miele, lui ti risponde quanto curi e come tratti le api.

Quello dell’apicoltore è il classico lavoro che se non sei appassionato non puoi fare; solo se hai un fuoco che ti brucia dentro, puoi trovarti a passare notti insonni per praticare il “nomadismo delle api”, per andare alla scoperta di campi incontaminati e di fiori che costituiranno il loro futuro alimento.

Olive ammaccate ritratto di artigianoUn colpo secco e deciso e una tradizione secolare

Oppure la storia di Pietro, che anni prima lavorava nel settore del marketing e della promozione del territorio, ma che sentiva il desiderio di partire ancora più dal basso, dalla terra e dai suoi prodotti per promuovere la vera essenza di questa terra.
Oggi Pietro è specializzato nella produzione delle olive ammaccate che fa ancora con il vecchio metodo dell’ammaccatura con la pietra.
Un gesto secco e deciso per dare aprire il foro dal quale uscirà il nocciolo, scrupolosamente estratto con le mani, oliva per oliva.

Come fai a vendere la qualità?
Lo puoi fare dicendo che per fare un barattolo di 250 ml di queste olive, Pietro ci impiega circa un’ora.
Un’ora per assaggiarne qualche campione per testarne il grado di amarezza; il palato umano, perfetta macchina che ne attesta la croccantezza e la presenza di antiossidanti e polifenoli.

Storytelling nel food, la raccolta delle oliveI prossimi capitoli sono quelli che racconterà e sta già raccontando Osvaldo, che si divide fra i campi dove visita e porta avanti il progetto insieme ai produttori, e il tempo investito nell’ambiente digitale a rendere Masilicò un brand di riferimento per il settore del food luxury, ma soprattutto per esportare questa parte d’Italia che gli esperti di Marketing chiamerebbero una brand new.
Un luogo straordinario dove il tempo sembra essersi fermato; dove arrivare a cento anni non è poi così difficile (se ti fai ammaliare dalla dieta mediterranea), dove l’inverno dura non più di due mesi e le ore sono scandite dai ritmi secolari delle tradizioni di una volta.

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