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Conservatorio Cherubini

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Conservatorio Cherubini

Esiste un concetto più volatile, interpretabile, soggettivo, personale e collettivo, antichissimo e moderno, monocromatico e multicolore come quello del tempo?

Il Conservatorio di Musica Luigi Cherubini potrebbe essere descritto sicuramente in svariati modi; sottolineando la valenza storica che si porta con sé, la componente artistica di cui è permeato per aver formato interpreti della musica conosciuti in tutto il mondo o semplicemente per essere situato nel centro che più centro non si può in una delle capitali mondiali della bellezza e dell’armonia: Firenze.

Ma farlo in questi modi equivarrebbe a descriverlo come lo è sempre stato.

Poi arriva un nuovo Direttore che decide che questa dinamica del tempo può essere un nuovo modo per interpretare un’istituzione così storica e tradizionale e mostrarla al mondo dell’arte, della musica e delle istituzioni con un energia e una veste nuove, diverse, rinnovate e innovatrici.

Questa persona è Flora Gagliardi e questa è la storia moderna, antica e contemporanea del Conservatorio Cherubini.

 

La linea orizzontale e la tridimensionalità

La Vision di Flora Gagliardi al momento di prendere l’incarico di nuovo Direttore nel 2012 è quella di rendere un’istituzione pubblica con centinaia d’anni di storia e con un patrimonio storico incalcolabile, un ‘entità capace di trasformarsi.

storytelling aziendale esempio, flora gagliardiSarebbe come prendere una linea orizzontale che tutt’ a un tratto riceve una scossa, una vibrazione fortissima e inizia a muoversi, librare nell’aria come fosse tridimensionale, avesse colore ed emettesse suoni.

La Musica appunto.

Una sfida che pochi pazzi si sognerebbero di porsi.

La sola ambientazione in cui è posta tale Istituzione incuterebbe timore; esiste una linea orizzontale immaginaria che collega il Duomo di Firenze alla Galleria dell’Accademia.

Una linea immobile da 650 anni.

Il Conservatorio sta nel mezzo, un pò più dalla parte della Galleria con la quale confina.

Perché non rendere questa linea orizzontale tridimensionale e farla ballare al ritmo dell’innovazione?

Questa è stata la domanda dell’allora nuovo direttore del Conservatorio.

La risposta è tanto romantica quanto semplice e sincera:

“per il desiderio di felicità”!

 

La sfida ambiziosa del cambiamento

Rendere moderna e dinamica un’istituzione così intrisa di tradizione e storia che allo stesso tempo si porta dietro il rischio di essere paga del suo fascino. Immobile al cambiamento.

Sarebbe come immaginarsi un’arpa francese del ‘700 conservata perfettamente ma mai più utilizzata.

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Bellissima, un patrimonio da ammirare ma non più usata per ciò per cui era stata costruita.

L’ apporto che ha saputo fornire Flora Gagliardi è stato proprio quello di levare la polvere, accordare nuovamente e saper pazientemente e con maestria toccare le corde di questo magnifico strumento. 

Le corde di un’arpa “chiudono il cerchio”.
In modo verticale e deciso uniscono le due estremità, inferiore e superiore dell’arco ligneo.

Alla stessa stregua funzionano le corde di un Conservatorio; i legami, sono quelli che lo stesso riesce a intessere con la rete delle istituzioni cittadine, culturali, artistiche, nazionali e internazionali.

Oggi il Conservatorio Cherubini è un partner di prim’ordine con il quale innumerevoli realtà organizzano rassegne di svariato genere: concerti, convegni, masterclass.

Fra le ultime e più importanti ci sono da annoverare la collaborazione con il Maggio Fiorentino, l’Accademia delle Belle Arti, l’Istituto degli Innocenti, il Ministero della Difesa, l’Accademia delle Crusca.
Le collaborazioni con altri Conservatori invece coprono idealmente l’intera Europa, toccando anche l’estremo Oriente approdando sino in Cina nelle città di Pechino, Shanghai  e Wuhan.

 

Le linee orizzontali dell’internazionalizzazione

“La musica parte da qui”.

E’ il claim che da anni il Conservatorio sta utilizzando per descrivere la propria filosofia.

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E’ la musica che parte
da Firenze.
da una contesto musicale con così tanta tradizione da essere un punto di riferimento mondiale.
da una delle città più storiche, artistiche, meravigliose di tutto il mondo.

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Ed ecco che girando fra i vari corridoi, le classi, le sedi del Conservatorio è diventato sempre più facile negli ultimi anni incontrare ragazzi provenienti da tutto il mondo e sentir parlare la lingua inglese con tutte le inflessioni tonali del pianeta.

Il Conservatorio Cherubini offre con sempre più vigore e sistematicità ambìti posti per i Progetti Erasmus e risulta essere uno dei conservatori italiani con la maggior capacità ricettiva.

 

Il made in Italy che è storia

Strumenti antichissimi provenienti da collezioni private di Granduchi della Toscana, Medici e Lorena, dalla metà del ‘600 sino alla metà dell’ 800.
La viola tenore di Antonio Stradivari del 1690.
Un violino Stradivari del 1716.
Un violoncello del 1650 di Niccolò Amati.

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Solo per citarne alcuni e di maggior pregio, si possono trovare all’interno delle stanze del Conservatorio.

Per non parlare della Biblioteca che comprende oltre 6000 titoli, di cui 4000 manoscritti e 2000 edizioni a stampa.
Infine la Mediateca con i suoi oltre 5000 vinili a 33 giri, antichi sintetizzatori e strumenti di registrazione audio concessi in comodato d’uso dalla Rai, risalenti agli anni ’50 e ’60.

 

Il made in Italy che è avanguardia

Il Cherubini è il primo Conservatorio in Italia ad aver sperimentato nuovi linguaggi musicali nell’ambito della musica elettroacustica e dell’informatica musicale.

E’ da oltre 20 anni, nello specifico dal 1992 che ospita un corso di Musica Elettronica che raccoglie un numero sempre crescente di studenti e che ha portato alla realizzazione di importanti opere multimediali e collaborazioni internazionali.

 

Il made in Italy che è armonia

Forse è uno dei concetti meno considerati dagli uomini di Marketing, ma il nostro stile, quello che all’estero etichettano come “italian style” altro non è, spesso, che l’emblema del concetto della bellezza classica.

Una bellezza armoniosa ed equilibrata.
La musica è armonia di suoni, movimenti, connessioni.

Si pensi solo alla perfezione esecutiva collettiva che viene richiesta ad un’orchestra durante un concerto.

 

Il made in Italy che è coraggio

Probabilmente è questo aspetto che lo rende ancor più unico nel panorama italiano e internazionale.

Il coraggio di investire sui giovani e creare per loro un percorso di produzioni di concerti e attività senza eguali.
Un dato su tutti; si è passati dai cinquanta concerti nel 2010 ai trecento nel 2014.

Questo notevole impulso alla creazione di questo “humus concertuale” è avvenuto proprio grazie alla ostinata, romantica e imprenditoriale visione del Direttore Flora Gagliardi.

I giovani di tutto il mondo possono così crearsi un bagaglio di esperienza di altissimo pregio e allo stesso tempo farsi conoscere.

Un’opportunità non da poco.

Farlo poi in contesti come Villa Bardini, Villa Favard e lo stesso Conservatorio Cherubini è una occasione totalmente unica.

Il brano volge al termine

Due anni e mezzo intensi quelli di Flora Gagliardi, dove molto è stato valorizzato e tantissimo cambiato a una velocità e intensità senza precedenti.
Una sonata di Corelli.
Al 31 Ottobre 2015 la carica del nuovo Direttore verrà ricoperta da Paolo Zampini, musicista affermato, attualmente Vice Direttore e da una vita all’interno del Conservatorio Cherubini.
A Paolo Zampini la sfida di mantenere alta la vibrazione di questa linea.
A Flora Gagliardi la libertà di godere di quell’altro lato della Musica che è soltanto ritmo, armonia, colore e successione di note da interpretare.