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Perché fare Corporate Storytelling?

libro di corporate storytelling, storie da raccontare

Perché fare Corporate Storytelling?

Innanzitutto partiamo da una considerazione fondamentale: non è obbligatorio ne necessario fare Corporate Storytelling.
Può bastare una buona strategia di Comunicazione, che se impostata correttamente, risulta efficace, coerente con il brand e attrattiva verso i pubblici di riferimento ai quali ci rivolgiamo.

Se decidiamo di fare Storytelling vuol dire che abbiamo un “buco emotivo” a livello aziendale; raccontare l’azienda, raccontarsi, raccontare un’impresa è un pò come acquietare l’anima, riempire attraverso una “narrazione tramite racconti” – lo storytelling appunto – un gap che ci separa emotivamente dal nostro pubblico.

Fare corporate storytelling nasce principalmente da qui; se poi aggiungiamo a questo, alcuni fondamentali benefici che ne può trarre la marca, allora è facile intuire che il marketing storytelling può essere davvero una modalità da inserire all’interno della strategia comunicativa aziendale.

Ma quali sono i vantaggi per un’azienda nel fare Corporate Storytelling?

  1. Crea un effetto ricordo fortissimo nel lettore

    L’arte della narrazione si perde nella notte dei tempi ed è a tutti gli effetti un comunicare ancestrale: millenni fa i grandi poemi si comunicavano e si tramandavano di generazione in generazione per via orale. Non c’era altra forma.
    Per avvicinarci ai giorni nostri, sino a 50 – 60 anni fa, era il saggio del paese o il nonno, che raccontava – seduti magari davanti il camino – le storie di guerra, storie di personaggi del paese, favole piene di saggezza o al contrario leggende misteriose e terrificanti.
    Trasportato ai giorni nostri e in ambito business, uno dei più forti vantaggi dello storytelling aziendale è ottenere in maniera molto forte un duraturo “effetto ricordo”.
    Sappiamo quanto sia difficile per ogni brand rimanere nella testa e nei ricordi degli utenti, soprattutto oggi che il bombardamento mediatico (tv, social, e-mail, etc.) hanno raggiunto livelli mai raggiunti prima.

  2. Emozionare in profondità il proprio pubblico

    Studio neurologici hanno dimostrato che quando siamo di fronte a una bella storia, si crea fra chi la storia la racconta e chi la recepisce, un effetto denominato mirroring; quelle stesse emozioni che stiamo vedendo in un video o leggendo in un articolo o nelle pagine di un libro, ci prendono così tanto che è come se le vivessimo in prima persona, creando il beneficio di un avvicinamento molto stretto fra persona e brand.
    Guardare questo video è come incarnarsi in Neymar, il campione brasiliano di calcio, che prima di essere un calciatore è un essere umano, un figlio che parla col padre.
    Non è possibile non sentire le sue stesse emozioni: tensione, adrenalina, emozione di giocare per il proprio popolo.

  3. Rafforzare il posizionamento aziendale

    Si crea unicità, conferendo ancor più valore al brand.
    Vuol dire non vedere la marca solo all’interno di una mappa di posizionamento competitivo di prodotto o servizio, ma anche vederla competere a livello valoriale ed emozionale.
    E più si riesce a lavorare su questo piano, più il cliente sarà portato a sceglierla rispetto alla concorrenza per questi fattori.
    Per questa vicinanza emotiva, ancor prima che di offerta in senso stretto.

  4. Legame continuo con il proprio pubblico

    L’azienda può interagire con esso, capirlo, scoprirlo, creare un legame quotidiano, ma  anche con persone a queste correlate, sfruttando il famoso social graph – concetto alla base di quasi tutti i social network. 
E’ possibile così leggere il pubblico, percepirne il sentiment, le reazioni, gli alti e i bassi, cioè che si ama e ciò che si odia.
    Il beneficio che ne scaturisce è la fidelizzazione e la maggior conoscenza della propria community.

  5. Innalzare il valore del prodotto

    Lo rendiamo più unico, quasi insostituibile.
    Rallentiamo l’obsolescenza di prodotto, abbassiamo il rischio di competizione sul prezzo, diminuiamo i punti di confronto con gli articoli delle altre marche.
    Scomodando uno dei più noti brand al mondo, Apple, è molto più che probabile che siano davvero pochi coloro che sceglieranno un iPhone, un iMac, o un iPad andando a confrontare minuziosamente le caratteristiche di monitor, ram e velocità CPU.
    Nella stragrande maggioranza dei casi c’è già una scelta aziendale a monte; Apple parla da decenni alle persone, quelle che “pensano diversamente”.
    Se ci fosse una torta le cui fette rappresentano il peso della scelta nella fase di acquisto, il peso maggiore è proprio sulla marca, ancor prima del prodotto.
    Il beneficio, fortissimo è un innalzamento evidente del valore del prodotto, la difesa del margine aziendale e un allontanamento evidente dalla competizione del prezzo.

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